L’analisi sociologica dello sport ha da tempo accolto nella sua tradizione di studi linee di riflessione che compongono un’eredità marxista ormai consolidata. Questo articolo vuole ricostruire la prospettiva della teoria egemonica dello sport, un indirizzo analitico di ispirazione gramsciana che rappresenta uno degli approcci più accreditati della sociologia dello sport di orientamento marxista. L’approccio egemonico parte da un tentativo di ricomporre la dialettica tra struttura e soggettività, e tra cultura e condizioni materiali d’esistenza, per evidenziare gli aspetti conflittuali e contraddittori della realtà sociale nella sua processualità storica. Lo sport moderno diventa, in questo orientamento analitico, sede di contese, negoziazioni, compromessi tra classi e frazioni di classe con risorse materiali e simboliche diverse, luogo in cui le idee e gli interessi dominanti cercano legittimazione, magari nel senso comune, ma dove possono emergere un’energia resistenziale e forze antagonistiche alternative, benché sovente residuali.
The sociological analysis of sport has long included in its tradition of study reflections that are part of a well-established Marxist legacy. This paper seeks to reconstruct the perspective of the hegemonic theory of sport, an analytical focus of Gramscian inspiration that represents one of the most qualified approaches in the Marxist sociology of sport.
The hegemonic approach starts trying to recompose the dialectic between structure and subjectivity, and between culture and material conditions of existence, in order to highlight the conflicting and contradictory aspects of social reality in its historical processuality. Modern sport becomes, in this analytical orientation, the site of conflicts, negotiations, compromises between classes and class fractions with different material and symbolic resources, where dominant ideas and interests seek legitimation, possibly in common sense, but where resistance energy and alternative, albeit often residual, antagonistic forces can emerge.