Le rappresentazioni sociali del materno sono sempre mutate nel corso della storia. Il presente articolo propone una disamina di queste trasformazioni alla luce della rottura della simmetria tra naturale e artificiale, tematizzata anche nell’ambito della biologia contemporanea. Gli interrogativi sollevati da alcune correnti del movimento femminista sulla commercializzazione e sullo sfruttamento del corpo delle donne sono al centro della riflessione per evidenziare le implicazioni etiche e sociali dell’accresciuta autoreferenzialità della dimensione tecnologica nel contesto della rottura della simmetria tra natura e cultura.
Parole chiave: maternità, riproduzione, surrogazione, corpo, tecnologie riproduttive