Il termine biocapitale femminile designa la materia umana, non più legata al corpo socializzato, che acquista valore economico all’interno di un processo di estrazione e vendita da vivente a vivente. Il corpo femminile – anche se con il consenso della proprietaria – è open access , ampiamente accessibile a laboratori e aziende in un mondo globalizzato. È inoltre disponibile per un uso successivo in un futuro che, a causa della velocità dell’innovazione tecnologica, non è regolabile al momento della firma del consenso informato. La disintegrazione del corpo nella materia umana è evidente quando si ricorda che molti progressi nella biotecnologia umana hanno origine da procedure utilizzate sugli animali, ancora considerati carne senza spirito.
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