AIS

2019/13

La valutazione della scuola in Italia. Un esercizio di riflessività epistemica (Educational assessment in Italy. An exercise in epistemic reflexivity), di E. Grimaldi


L’articolo propone una riflessione sul contributo specifico che la sociologia dell’educazione può offrire al dibattito scientifico e politico sulla valutazione della scuola e all’analisi dell’implementazione di politiche e modelli. In un contesto dove i sociologi sono affascinati da - o impegnati a contrastare - la prospettiva evidence-based in tema di valutazione, questo lavoro cerca di riflettere sugli spazi dialogici che la sociologia può abitare e mettere in comunicazione (professionale, di policy, della critica e pubblico) grazie alla sua propensione per la riflessività epistemica (Bourdieu e Wacquant 1992) ed all’analisi dei processi di oggettivazione. Per offrire un esempio di questo potenziale, il saggio sviluppa un esercizio di riflessività epistemica sul caso del Sistema Nazionale di Valutazione della scuola e, in particolare, su uno dei suoi strumenti-cardine: il Rapporto di Autovalutazione annuale (RAV). L’analisi si articola in due sezioni. Nella prima, il RAV viene discusso interrogandosi su quale oggettivazione del processo educativo esso produca, quale modello di innovazione presupponga e, alla luce di ciò, in che cosa si traducano la pratica dell’auto-valutazione e la riflessività professionale attraverso il RAV. A partire da questa analisi, nella seconda sezione, l’articolo si interroga in chiave costruttiva sulla possibilità di utilizzare gli strumenti concettuali propri della sociologia sul carattere situato, riflessivo e socio-materiale dell’agire sociale, per progettare strumenti e processi di valutazione che non operino conflazioni tra istanze di accountability confliggenti e che valorizzino opportunamente, nel caso dell’autovalutazione, la phronesis (Hammersley 2016) dei professionisti dell’educazione e la dimensione politica della loro pratica (Biesta 2007).

This article reflects on the distinctive contribution that sociology of education can offer to the scientific and policy debate on school assessment and analysing the implementation of policies and models. In a scenario where sociologists are either fascinated by, or struggle against the hegemonic evidence-based perspective in the field of assessment, this paper attempts to evaluate the potential of sociology to operate in and connect different dialogic arenas (professional, policy, critique and public), thanks to its propensity for epistemic reflexivity (Bourdieu and Wacquant 1992) and analysing processes of objectivation. As an example of this, the essay carries out an exercise in epistemic reflexivity on the case of the Italian National School Evaluation System, looking specifically at one of its key technologies: the School Annual Self-Evaluation Report. The analysis is structured in two main sections. Firstly we examine the self-evaluation report, looking at the way it objectivises the educational process, the innovation model that it assumes and the kind of professional reflexivity that it implies. Building on this, the second section reflects on the opportunity to mobilise sociological knowledge on the situated, reflexive and socio-material nature of social action in order to design evaluative tools and processes that do not conflate conflicting accountability logics, the professional phronesis of valued teachers (Hammersley 2016) and the political dimension of their practice (Biesta 2007).

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  • Articolo
  • pp:151-166
  • DOI: 10.1485/AIS_2019/13_3439270
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