Il presente contributo sviluppa una riflessione intorno al binomio resistenze/esistenze precarie nel lavoro della conoscenza, a partire dall’esperienza di un gruppo di assegniste coinvolte in un progetto di ricerca focalizzato su genere e precarietà in accademia. L’articolo affronta aspetti epistemologici e metodologici legati al posizionamento delle autrici, esse stesse parte del proprio «oggetto di studio». Utilizzando la traccia di intervista proposta ai/lle ricercatori/trici precari/e coinvolti/e nell’indagine, viene presentata un’analisi in chiave auto-riflessiva sul duplice posizionamento dei s/oggetti di ricerca. Nelle conclusioni, si discute della possibilità di costruire soggettività collettive in un sistema accademico caratterizzato da una situazione di precarietà strutturale.
Doing research in and on Academia. Old methodological issues and new practices of reflective observation
This paper considers precarious existences and their strategies of resistance in knowledge work, exploring the experiences of a group of female postdoctoral researchers involved in a research project focused on gender and precarious work in Academia. The article deals with epistemological and methodological aspects connected with the authors’ role, themselves part of their own «topic of study». Using the interview guide used with the precarious researchers interviewed for the project, we present a self-reflective analysis on their dual role as researchers and research topic. In the conclusions, we discuss the possibility of constructing collective subjectivities in an academic system characterised by structural precariousness.