AIS

2021/18

Riforme del mercato del lavoro e crescita economica in Italia: storia di una relazione difficile (Labour market reforms and economic growth in Italy: story of a difficult relation), di Francesco Orazi


L’articolo sostiene l’ipotesi che in Italia la regolazione del mercato del lavoro sia rimasta prigioniera di un doppio legame. Da un lato un eccesso di normazione, dall’altro una distanza tra le riforme e i nodi strutturali dell’economia e dei modelli di sviluppo italiani. Il riformismo giuslavorista, nell’articolare diritti, tutele e obblighi per lavoratori e imprese, si è concentrato in modo prevalente su funzioni e attività amministrative basate sul principio di regolazione, mettendo in subordine quelle riferibili al principio di prestazione. L’amministrazione di regolazione fissa normativamente tutele, modalità di accesso a diritti e tipologie di divieti, concentrandosi sul controllo del rispetto di quanto stabilito. Al contrario quando l’attività amministrativa incontra le domande dei cittadini e degli operatori economici, l’efficacia degli interventi nei servizi pubblici e il continuo monitoraggio con cui si misura e valuta il loro rendimento istituzionale, la qualificano in base a funzioni di prestazione. La scarsa attenzione del riformismo italiano alla funzione di prestazione delle amministrazioni regolative del mercato del lavoro ha alimentato uno scollamento tra impianti normativi ed esigenze strutturali dell’economia. Il lavoro metterà in evidenza che tale mancato raccordo è stato la principale causa degli effetti effimeri che il complesso riformistico degli ultimi tre decenni ha prodotto rispetto alla creazione di occupazione aggiuntiva. Infine, alla domanda di ricerca, «che fare?», si cercherà di rispondere con alcune proposte atte a coniugare in una visione integrata le riforme, i suoi strumenti regolativi e le necessità di ammodernamento ed efficientamento del sistema sociale, politico ed economico italiano.

The article supports the hypothesis that labour market regulation in Italy has been trapped in a double bind. On the one hand an excess of regulation, on the other a distance between reforms and the structural nodes of the Italian economy and development models. The reforms, in articulating rights, protections and obligations for workers and enterprises, has concentrated mainly on administrative functions and activities based on the principle of regulation, subordinating those related to the principle of performance. The regulatory administration establishes legal protections, methods of access to rights and types of prohibitions, focusing on monitoring compliance with what has been established. On the contrary, when the administrative activity meets the demands of citizens and economic actors, the effectiveness of the interventions in public services and the continuous monitoring with which their institutional performance is assessed. The lack of attention paid by Italian reformism to the performance function of labour market regulatory administrations has fuelled a mismatch between regulatory systems and the structural needs of the economy. The paper will highlight that this lack of connection has been the main cause of the ephemeral effects of the labour market reforms of last three decades with respect to the creation of additional employment. Finally, the research question, “what to do?”, will be addressed with a number of proposals aimed at combining in an integrated vision the reforms, their regulatory instruments and the need to modernise and make efficient the Italian social, political and economic system.

Parole chiave: riforma del mercato del lavoro, innovazione produttiva, ricchezza delle famiglie, diseguaglianze, politiche innovative per il lavoro

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  • Articolo
  • pp:207-227
  • DOI: DOI: 10.1485/2281-2652-202118-11
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