Questo saggio si occupa di riflettere sulla centralità degli algoritmi nei processi sociali, di analizzare gli immaginari ingenui e critici che si sono sviluppati attorno all’idea di «potere dell’algoritmo» e di come abbiano finito per produrre un’idea sociale dell’algoritmo come black box . Al fine di criticare gli approcci a questi immaginari verranno utilizzati tre percorsi post-egemonici che indicano: a) la fallacia teorica e operativa della dimensione dell’algoritmo come «scatola nera»; b) la necessità di considerare la natura plurale dell’assemblaggio algoritmico; c) quella di trattarlo secondo un approccio biopolitico che porta a considerare le forme di potere attraverso l’algoritmo e le corrispettive pratiche situate.
This article reflects on the centrality of algorithms in social processes and analyzes the naive and critical imaginaries developed around the idea of .algorithmic power. and how they ended up producing a social idea of the algorithm as a .black box.. In order to question these imaginaries, three post-hegemonic paths are identified: a. the theoretical and operational fallacy of defying the algorithm as a .black box., b. the need to consider the plural nature of the algorithmic assembly and b. the need to treat the algorithm according to a biopolitical approach that leads to consider the manifestation of power through the algorithm and the corrisponding situated practice.