Anziché chiedersi se il progetto di due uomini o di due donne che vogliono un proprio figlio sia giusto o sbagliato, il saggio si propone di riflettere sulla presenza del Terzo nella realizzazione di questo progetto. In modo particolare, s’intende sfruttare la teoria della sessualità duttile proposta, negli anni Novanta, da Anthony Giddens, per delineare alcune piste di riflessione. Dopo aver presentato il modello di relazione pura e di sessualità duttile di Giddens, si tenterà di applicare i due punti principali emergenti dal concetto di sessualità duttile – ossia una riproduzione del tutto slegata dall’attività sessuale e la sessualità duttile come pacificazione tra i sessi – al progetto di due madri lesbiche e a quello di due padri gay di volere un figlio: per fare il figlio, il ricorso a un Terzo (donatore) è necessario e inevitabile. Misurandosi con la letteratura scientifica sul tema, l’autore delineerà i contorni di questa figura in rapporto all’identità e alle intenzionalità della coppia. La presenza del Terzo introduce questioni non previste da Giddens nel suo modello, che non facilitano affatto la «pacificazione tra i sessi» che egli auspicava.
The aim of the paper is to reflect on the presence of the donor in the path to parenthood of same-sex couples. In particular, the author employs Anthony Giddens’ theory of plastic sexuality to formulate a number of considerations. After a brief analysis of Giddens’ concepts of the pure relationship and plastic sexuality, the author focuses on two main points that emerge from the notion of plastic sexuality – reproduction uncoupled from sexual activity, and plastic sexuality as ensuring greater equality between men and women – as they relate to the pursuit of parenthood in same-sex couples, which requires the involvement of a donor. Drawing on the literature, the author outlines this figure in relation to the identities and intentionality of same-sex couples.