AIS

2016/8

«Mormora calma e placida». Forme della memoria della prima guerra mondiale nel discorso pubblico italiano («For the Fallen». Forms of memories of the First World War in Italian public discourse), di Lorenzo Migliorati


Il centenario della prima guerra mondiale (1915-1918) riconsegna al dibattito pubblico un oggetto culturale che sembrava sopito, quasi dimenticato: le forme della memoria pubblica di quell’evento. A differenza di altri eventi catastrofici che hanno segnato la storia dell’Italia e dell’Europa del Novecento, la Grande Guerra appare, per certi versi, consegnata a pratiche memoriali prive di conflitti politici e valenze ideologiche. Si tratta di un evento lontano nel tempo, i cui testimoni diretti sono ormai definitivamente scomparsi e le cui pratiche memoriali appaiono altamente istituzionalizzate e condivise; e poco sentite. Eppure, la prima guerra mondiale ha costituito per molti versi e a vari livelli un trauma epocale. Su questi fondamenti, appare interessante provare a osservare alcune forme della memoria pubblica di quell’evento attraverso il paradigma concettuale del trauma culturale elaborato nell’ambito della sociologia culturale americana. L’ipotesi che regge questo lavoro è che la Grande Guerra abbia costituito un trauma in cui le forme memoriali che sono state elaborate per ricordarlo abbiano contribuito ampiamente alla sua elaborazione, al disinnesco dei potenziali destabilizzanti che lo abitavano e alla sua «musealizzazione». In questo senso, le forme memoriali che si sono via via sedimentate nel tempo hanno progressivamente trasformato la narrazione di quell’evento fino a renderla oggi una memoria ampiamente routinizzata e, per certi versi, persino dai tratti favolistici.

«For the Fallen». Forms of memories of the First World War in Italian public discourse

The centenary of the First World War (1915-1918) turns the spotlight of public debate onto a neglected, almost forgotten cultural object: the forms of public memory of that event. Unlike other catastrophic events that marked the history of Italy and Europe in the twentieth century, the Great War appears, in some ways, to be the subject of memorial practices that are stripped of political conflict and ideological significance. No longer within living memory, memorialising practices regarding this event appear highly institutionalized, and somewhat perfunctory. Yet the First World War was a momentous trauma in many ways and on many different levels. With this in mind it is interesting to observe some forms of public memory of that event through the conceptual paradigm of cultural trauma, as applied in the field of American cultural sociology. The hypothesis behind this paper is that the Great War was a trauma subject to forms of memorialising that have contributed significantly to processing it, defusing potentially destabilizing aspects and sparking a process of «museumization». In this sense, the memorial practices that have gradually established themselves over time have transformed the narrative of that event into a largely routinized memory, in some cases almost story-like.

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