AIS

2016/7

L’oggetto della sociologia (The Object of Sociology), di Franco Rositi


Il saggio parte dalla convinzione che all’origine di certa crisi della sociologia (crisi nel prestigio accademico, nelle attese del pubblico generale e nella fiducia di committenti pubblici e privati) ci sia anche l’elevata dispersione, quasi frammentazione, della ricerca e delle analisi secondarie. Non sono tuttavia importanti né l’elevato numero dei temi, né la varietà delle metodologie in uso. È l’assenza di un comune quadro teorico di riferimento (e perfino, in molti casi, di una comune semantica dei concetti-base), ciò che rende difficile mettere in campo una netta immagine pubblica del lavoro sociologico e della sua specificità rispetto alle altre scienze sociali. L’autore non ritiene che semplici pratiche interdisciplinari possano migliorare la situazione se esse non sono precedute da una comune capacità, da parte della comunità sociologica, di definire l’oggetto della sociologia e i suoi confini. È in questa direzione che sono svolte varie considerazioni sui rapporti con altre discipline, in particolare l’economia, e sono mostrate l’insufficienza e la subalternità di alcuni occasionali prestiti interdisciplinari. Pur privilegiando l’impostazione parsonsiana del problema dell’oggetto della sociologia, l’autore vuole soprattutto convincere della necessità di impegnarsi nella definizione dello specifico luogo della sociologia nel campo delle varie scienze umane.

The Object of Sociology. The essay explores the belief that the current crises facing the field of sociology (in terms of the discipline’s academic prestige, the expectations of the general public and the faith of public and private commissioning bodies) are due to the high level of dispersion, almost fragmentation, of research and secondary analyses. Yet the large number of issues the discipline deals with, and the variety of methodologies used, are not significant in this regard. It is the absence of a common theoretical framework (and even, in many cases, shared semantics regarding the basic concepts) that makes it difficult to convey a clear public image of sociology, and its specific nature compared to the other social sciences. The author does not believe that simple interdisciplinary practices will suffice to improve the situation, if the sociology community does not work together to define the object and the boundaries of the discipline. The article makes various considerations on its relationship with other disciplines, economics in particular, showing the inadequate, subordinate nature of various occasional interdisciplinary loans. While favouring Parsons’ approach to the issue of the purpose of sociology, the author aims above all to convince us of the need to work towards a definition of the specific place that sociology occupies in the arena of the various human sciences.

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