Editoriali

30/08/2023

Stefano Tomelleri

Editoriale (n.22 2023)


Questo secondo numero di Sociologia Italiana-Ais Journal of Sociology del 2023 si accompagna con una rinnovata presentazione del sito della rivista, che pone al centro della propria impaginazione, tra le altre novità, le future calls for paper della rivista, a cui tutte le sociologhe e i sociologi sono invitati a partecipare per contribuire al dibattito scientifico nazionale e internazionale. Insieme all’editore Egea, che ringraziamo, stiamo infatti lavorando per rendere la nostra rivista sempre più un luogo di riflessione e visibilità delle ricerche sociologiche.

Le ricerche sociologiche oggi hanno una sfida cruciale da affrontare, metterci in guardia di fronte all’esistenza di un divario eccessivo, in seno alla società, tra i principi dichiarati e la realtà sociale in cui le persone vivono quotidianamente. Una quotidianità troppo spesso fatta di violenze, ingiustizie, esclusioni. La sfida è di svolgere consapevolmente la nostra tradizione critica, che non significa denigrare la società nel suo insieme, ma esplorare volta per volta le condizioni per rendere migliore il «fare società».

L’Associazione Italiana di Sociologia accoglie pienamente questa sfida e attraverso la propria rivista scientifica vuole contribuire attivamente a condividere idee e sguardi sulla società per renderla un posto migliore.

Nella sezione Teoria e ricerca Daniele Garritano dell’Università della Calabria nel suo saggio L’élément perturbateur au cœur du quotidien: l’expérience du choc temporel dans le Baudelaire de Benjamin tematizza la prospettiva teorica di Walter Benjamin sull’esperienza dello shock nella vita quotidiana. La discontinuità nell’ordine temporale del vissuto personale è una chiave di lettura per comprendere l’esperienza moderna nelle sue implicazioni sociologiche e storiche.

Una delle dimensioni propriamente moderne è dunque la progressiva diffusione di una condizione di incertezza e insicurezza nelle biografie personali, che spesso si traduce nel bisogno di riprendere il controllo della propria esistenza, fosse anche attraverso elaborate teorie complottiste. Suania Acampa ne approfondisce le contraddizioni e le narrazioni nel suo saggio Deep State all’italiana. Fondamenti ideologici e meta-narrazione del gruppo italiano QAnon. Il movimento complottista di estrema destra QAnon italiano è oggetto di un’approfondita analisi sociologica che ci aiuta a comprendere come nascono ed evolvono le ideologie del complotto.

Conclude la sezione Teoria e ricerca il saggio dal titolo Pentirsi: dalla negazione alla ri-costruzione identitaria del collaboratore di giustizia di Raffaella Gallo, Gabriella D’Ambrosio, Erika De Marchis. Le colleghe collocano al centro della loro riflessione sociologica la comprensione del passaggio dall’accettazione di norme e valori mafiosi al loro rifiuto critico. La comprensione di questo passaggio è fondamentale per capire come favorire le condizioni personali, culturali e sociali che portano un mafioso alla decisione di collaborare con la giustizia.

Il Focus della rivista è dedicato a Walter Lippmann (1889-1974), giornalista e intellettuale newyorkese, che fu un pioniere degli studi sui processi di influenzamento dei mass media nella costruzione degli stereotipi. Al Focus hanno contribuito Alfredo Agustoni, con il saggio dal titolo Lippmann, Uexküll, Boulding. Le zecche, gli uomini e il loro «pseudo-ambiente»; Simone D’Alessandro, con il saggio dal titolo Mediation as an inevitable destiny. The concept of public opinion between philosophical assumptions and sociological horizons; Andrea Lombardinilo, con il contributo dal titolo Signs stand for ideas: Walter Lippmann from stereotypes to symbols; Carlo Sorrentino, Giacomo Buoncompagni con una riflessione dal titolo 100 anni di moltitudine. Pensare al giornalismo di domani attraverso le intuizioni di Walter Lippmann; e un altro saggio di riflessione critica sulle dinamiche sociali di costruzione delle ideologie complottiste dal titolo Collettivi digitali e cultura della disinformazione. Analisi di una bolla cospirazionista durante la pandemia da Covid-19, scritto da Vanessa Russo e Federico Cecconi.

Ne emerge una riflessione sociologica di grande attualità, sul ruolo di mediazione critica dell’intellettuale, sull’inevitabile confronto con gli stereotipi, di cui non possiamo fare a meno, ma che oggi in un contesto di sovraccarico delle informazioni rende sempre più difficile la comprensione della realtà sociale e delle sue contraddizioni.

Conclude il numero, la tradizionale intervista che Roberto Cipriani, Mariella Nocenzi ed Alessandra Sannella hanno realizzato con la studiosa di robotica Prof. Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’intervista mette a tema una delle questioni di sempre maggior rilevanza nella ricerca sociologica di frontiera, la relazione tra gli esseri umani e i robot. Una sociologia della robotica è tutta da inventare, ma in Italia abbiamo avuto dei pionieri, come Luciano Gallino, e degli attivi studiosi, come Renato Grimaldi, che hanno evidenziato le implicazioni teoriche e metodologiche di una ricerca sociologica applicata alla robotica a venire.

Stefano Tomelleri

Presidente AIS

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