La ricerca presentata ha come oggetto di analizzare la struttura e gli elementi culturali che determinano una bolla di disinformazione all’interno di Facebook. L’iter metodologico poggia sull’ipotesi che i gruppi di utenti, attenti a tematiche cospirazioniste, sono parte di una subcultura unica ed è costruito prendendo in considerazione tre agenti di riferimento: gli articoli cospirazionisti prodotti nello spazio digitale, le pagine e i gruppi pubblici in cui sono stati condivisi e gli utenti che hanno interagito con quei contenuti. Il processo di analisi dei dati si articola nello studio della topologia della bolla e nell’analisi del contenuto delle fonti condivise e dei commenti. Dall’analisi dei risultati emerge una rete uniforme in cui determinate pagine svolgono il ruolo di catalizzatori culturali e specifici codici condivisi dagli utenti e trasversali alle diverse tematiche cospirazioniste.
Parole chiave: Facebook, movimento cospirazionista, social network analysis, text mining, comprensione soggettiva